L’epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse nel mondo, 50 milioni di persone in tutto il mondo, 6 milioni in Europa e 500-600 mila in Italia. A riprova di ciò, l’OMS durante la 75° Assemblea Generale tenutasi a Ginevra dal 22 al 28 maggio 2022 ha approvato il primo Piano d’azione globale decennale per l’epilessia e altri disturbi neurologici, con l’intento di raggiungere entro il 2031 una situazione di assistenza sanitaria universale e nuove legislazioni relative alla malattia. Particolare enfasi è stata posta sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, ma anche sulla soddisfazione dei bisogni psico-fisici, sociali, economici ed educativi dei pazienti e delle loro famiglie. In linea con la decisione dell’OMS, questo corso vuole fornire un aggiornamento sull’epilessia, dalla diagnosi al trattamento, ma anche porre l’attenzione sulle problematiche che il paziente affronta nella sua vita quotidiana e di come la e-Health, la medicina digitale, può migliorarne la qualità di vita. Verrà poi affrontata la relazione complessa tra sonno ed epilessia: è noto infatti che il 10-15% delle crisi è legato al sonno, che più del 90% delle morti improvvise inaspettate nell’epilessia si verifica durante il sonno, che le persone con epilessia hanno un rischio 2-3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale di presentare disturbi del sonno e che l’ipersonnia è particolarmente comune. Inoltre la scarsa qualità del sonno è associata a un minore controllo delle crisi e il trattamento dell’apnea del sonno riduce le crisi in molte persone con epilessia.
È stato stimato che l’incidenza della Malattia di Parkinson vari da 5 a più di 35 nuovi casi su 100.000 abitanti ogni anno, e aumenti di 5-10 volte tra la sesta e la nona decade della vita. Considerando il rapido invecchiamento della popolazione, la prevalenza della Malattia di Parkinson è destinata ad aumentare drammaticamente, raddoppiando nei prossimi 20 anni.
La Malattia di Parkinson è considerata una malattia a eziologia multifattoriale dovuta alla complessa interazione tra componenti genetiche, ambientali e comportamentali. Il contributo dei fattori genetici allo sviluppo della malattia è suggerito dal rischio incrementato in soggetti con una storia familiare positiva per Parkinson o tremore. D’altra parte i risultati di studi epidemiologici indicano che l’esposizione protratta a uno o più fattori ambientali o occupazionali così come lo stile di vita possono concorrere ad aumentare o ridurre il rischio d’insorgenza della malattia.
Spesso si tende a sovrapporre la Malattia di Parkinson con il tremore, ma questo è solo la punta dell’iceberg e purtroppo quando si manifestano i sintomi motori il 40-50% dei neuroni dopaminergici è già stato compromesso. Invece i sintomi non motori, come disturbi del sonno, depressione, ansia, stitichezza, riduzione dell’olfatto, eccessiva sonnolenza diurna, possono comparire diversi anni prima dei sintomi motori. È quindi fondamentale riconoscere i segni precoci della Malattia di Parkinson in modo da iniziare al più presto a trattare la malattia.
Questo corso vuole offrire un overview sulla Malattia di Parkinson, dai segni precoci di malattia ai fattori di rischio, per poi addentrarsi nei sintomi non motori, utili marker preclinici ma anche burden nella vita quotidiana del paziente con Parkinson. Infine il corso verterà sulla terapia farmacologica e non della Malattia di Parkinson nei diversi stadi di malattia, con una lettura d’autore su due argomenti dibattuti nella letteratura scientifica e di attuale interesse, ossia la fenotipizzazione e la fenoconversione.
Ogni modulo è composto da una videolezione e un manuale di approfondimento con una serie panoramica di 3 domande commentate a cappello dei 3 capitoli di approfondimento, organizzati in un e-book navigabile mediante link ipertestuali e scaricabile quale materiale anche di consultazione per il medico, in grado di supportarlo nell’educazione del paziente alla prevenzione e all’aderenza terapeutica.