Il termine ansia deriva etimologicamente dal latino tardo ‘anxia’ e indica una condizione di agitazione e preoccupazione caratterizzata da una spiacevole sensazione di pericolo che non ha una causa precisa. L’ansia è definita come ‘uno stato di tensione emotiva’ caratterizzato da sintomi come tremore, sudore, palpitazione e incremento del ritmo cardiaco. È una reazione funzionale dell’organismo che anticipa il pericolo, reale o presunto, si accompagna all’aumento della vigilanza ed è utile a segnalare la necessità di mobilitare risorse interne e a motivare all’azione.
Tuttavia, quando i livelli di tensione divengono eccessivi la normale attivazione dell’organismo viene meno, l’ansia diventa ingestibile ed è considerata ansia disfunzionale, in quanto compare anche in assenza di uno stimolo reale o raggiunge livelli molto sproporzionati rispetto alla gravità del possibile pericolo e permane anche quando quest’ultimo non esiste più.
L’ansia lieve marca il passaggio dall’ansia funzionale verso l’ansia disfunzionale, e consiste in uno stato di preoccupazione di durata o frequenza variabile, correlato a una sensazione di agitazione per un evento o un problema che potrebbe verificarsi e al pensiero di essere inadeguati ad affrontarlo; questo disturbo crea tensione, irrequietezza, confusione, agitazione, preoccupazioni costanti, paura, sonno disturbato e cattivo umore.
Infine, superato un certo livello, l'ansia causa disturbi e angoscia eccessiva, fino a risultare disadattiva, cronica e a questo punto viene considerata una malattia. L'ansia si presenta in un gran numero di disturbi fisici e mentali, ma in diversi di essi rappresenta il sintomo predominante. L’ansia patologica si caratterizza come una risposta inappropriata a preoccupazioni esistenziali o relative all’ambiente che determina l’alterazione delle normali capacità individuali.
I disturbi d'ansia sono più diffusi di ogni altro tipo di disturbo psichiatrico. A livello europeo circa 40 milioni di persone soffrono di ansia, in Italia circa 17 milioni. Più specificamente, secondo il primo studio epidemiologico sulla prevalenza dei disturbi mentali, che rientra nel progetto European Study on the Epidemiology of Mental Disorders (ESEMeD), circa tre milioni e mezzo di persone adulte in Europa hanno sofferto di un disturbo mentale negli ultimi 12 mesi e di questi quasi due milioni e mezzo hanno presentato un disturbo d’ansia.
A livello farmacologico è ormai accertata l’efficacia dell’associazione tra benzodiazepine e antidepressivi, preferibilmente SSRI, a dosaggi simili a quelli richiesti nel disturbo da attacchi di panico (DAP) e nei disturbi depressivi, in quanto l’aumento di disponibilità della serotonina negli spazi intersinaptici determina la riduzione o scomparsa dei sintomi ansiosi.
Lo spettro dell’ansia è quindi molto ampi e il corso si pone in primis l’obiettivo di fare chiarezza sulle possibili strategie terapeutiche atte ad affrontare i vari livelli di ansia anche alla luce delle più recenti innovazioni nel setting considerato.