L’inserimento della “Farmacia dei servizi” nel più generale processo di riorganizzazione della Sanità territoriale, ribadito dalla Conferenza permanente tra Stato e Regioni nel febbraio 2014, sta determinando la rapida e radicale evoluzione del ruolo del Farmacista, che deve tornare ad essere un punto di riferimento fondamentale per la Comunità, sempre più coinvolto nel processo di cura del paziente e in grado di fornire servizi sempre più articolati, professionali e di qualità.
Le farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il Sevizio Sanitario Nazionale diverranno Centri socio-polifunzionali in grado di offrire sempre maggiori servizi all’utenza, tasselli indispensabili nella presa in carico dei pazienti, in grado di ricoprire un ruolo centrale nella gestione del paziente cronico e nel monitoraggio delle terapie. È per questo che il Farmacista sarà sempre più in prima linea nell’assistenza al paziente iperteso, nel suo monitoraggio e nel follow-up della malattia.
Ne deriva che le informazioni trasmesse dal farmacista all’utente devono essere basate sull’evidenza ed essere funzionali a rispondere alle esigenze del paziente, quali: il sospetto di malattia, i sintomi caratterizzanti, gli elementi chiave dell’iter diagnostico, l’influsso degli stili di vita, l’automonitoraggio, il trattamento farmacologico, l'adesione alla terapia. Per questo motivo, un progetto di informazione e formazione sull’ipertensione e sul counseling al paziente risulta importante per il miglioramento della cura e del controllo del paziente iperteso o potenziale tale.
Il ruolo del Farmacista si svolge a partire dalla sensibilizzazione sull’importanza di misurare periodicamente la pressione arteriosa e obbligatoriamente in presenza di fattori di rischio (magari all’interno stesso della farmacia), quindi in fase di sospetto diagnostico, inclusi consigli su stile di vita, alimentazione, effetti di alcol e tabacco, fino al ruolo attivo nel miglioramento dell’aderenza alla terapia e del controllo pressorio per i pazienti ipertesi.
Il Farmacista è infatti un interlocutore potenzialmente molto importante per il paziente, che può trovare nella sua attività di consiglio e consulenza professionale sia informazioni sia rassicurazioni. Il farmacista ha la possibilità di ripercorrere con il paziente i punti fondamentali riguardanti la terapia antipertensiva, già discussi con il medico e tuttavia meglio compresi e recepiti dal paziente se oggetto di una seconda discussione con una diversa figura come quella del farmacista.