L’inserimento della “Farmacia dei servizi” nel più generale processo di riorganizzazione della Sanità territoriale, ribadito dalla Conferenza permanente tra Stato e Regioni, sta determinando la radicale evoluzione del ruolo del Farmacista, che deve essere sempre di più un punto di riferimento fondamentale per il territorio.
Le farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il Sevizio Sanitario Nazionale diverranno Centri socio-polifunzionali in grado di offrire sempre maggiori servizi all’utenza, tasselli indispensabili nella presa in carico dei pazienti, in grado di ricoprire un ruolo centrale nella gestione del paziente cronico e nel monitoraggio delle terapie.
Il farmacista ha infatti l'opportunità di cogliere segnali precoci di malattia cronica, per esempio in ambito cardiovascolare, respiratorio e neurologico, anche in funzione di prevenire l'insorgenza di eventi acuti o riacutizzazioni, concorrendo così a ridurre l'impatto di queste patologie; inoltre ha anche l'opportunità di fare counseling sugli stili di vita e sull’importanza dell'aderenza al trattamento. Per questo è fondamentale che siano forniti anche al farmacista tutti gli strumenti per una risposta efficace ed efficiente alle necessità del cittadino, strumenti che favoriscano anche il miglioramento della collaborazione interprofessionale.
Ogni giorno 3 milioni di persone entrano in farmacia. Le farmacie sono ampiamente diffuse in tutto il Paese e per questo sono il più accessibile punto di assistenza sanitaria in termini di orari di apertura e capillarità, il primo livello di consulto sanitario, dove ottenere consigli e informazioni. Secondo il rapporto OMS, circa 17 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno proprio a causa di una epidemia globale di malattie croniche. La consapevolezza dell’importanza della tempestiva gestione delle riacutizzazioni, o meglio della loro prevenzione, passa anche dalla farmacia, attraverso la valutazione di aderenza alle terapie e alle linee guida per la gestione della malattia.