L’inserimento della “Farmacia dei servizi” nel più generale processo di riorganizzazione della Sanità territoriale, ribadito dalla Conferenza permanente tra Stato e Regioni, sta determinando la radicale evoluzione del ruolo del Farmacista, che deve essere sempre di più un punto di riferimento fondamentale per il territorio.
Le farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il Sevizio Sanitario Nazionale diverranno Centri socio-polifunzionali in grado di offrire sempre maggiori servizi all’utenza, tasselli indispensabili nella presa in carico dei pazienti, in grado di ricoprire un ruolo centrale nella gestione del paziente cronico e nel monitoraggio delle terapie.
Il farmacista ha infatti l'opportunità di cogliere segnali precoci di malattia cronica, per esempio in ambito cardiovascolare, respiratorio e neurologico, anche in funzione di prevenire l'insorgenza di eventi acuti o riacutizzazioni, concorrendo così a ridurre l'impatto di queste patologie; inoltre ha anche l'opportunità di fare counseling sugli stili di vita e sull’importanza dell'aderenza al trattamento. Per questo è fondamentale che siano forniti anche al farmacista tutti gli strumenti per una risposta efficace ed efficiente alle necessità del cittadino, strumenti che favoriscano anche il miglioramento della collaborazione interprofessionale.
Di fronte a una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche, politrattata e spesso non aderente alle terapie, la farmacia deve passare alla “presa in carico” del paziente e il farmacista si pone come partner ideale del medico specialista e del medico di medicina generale per la gestione del paziente cronico, nel rispetto delle rispettive competenze e professionalità.
Lo screening e il monitoraggio delle patologie croniche già all’interno della farmacia permettono di migliorare lo stato di salute del paziente e di far risparmiare risorse importanti a un sistema che deve tendere sempre di più alla sostenibilità.