Un recente report della World Allergy Organization ha sottolineato l’impatto globale delle allergie, in termini di mortalità, morbilità, costi diretti e indiretti e qualità della vita, suggerendo la necessità di sviluppare strategie comuni e condivise per affrontare questa “epidemia del terzo millennio” e per limitarne l’impatto globale.
Il loro costante aumento riguarda circa il 40% della popolazione mondiale che è colpita da una o più patologie allergiche tra cui molti soggetti giovani; per questo la prevalenza delle malattie allergiche sarà ancora maggiore quando questa popolazione giovane raggiungerà l’età adulta.
Queste malattie comprendono l’asma, la rinite, l’anafilassi, l’allergia a farmaci, l’allergia alimentare, l’allergia al veleno di insetti, l’eczema, l’orticaria e l’angioedema.
Spesso le allergopatie respiratorie sono patologie sottovalutate: il ritardo diagnostico è comune, la terapia prescritta non sempre adeguata e l’aderenza dei pazienti spesso scarsa. Da una indagine eseguita nel 2014 è emerso che i pazienti con rinite allergica giungono alla diagnosi in media dopo circa 5 anni dalla comparsa dei sintomi, con un picco di 10 anni di ritardo nel 16% dei casi.
L’orticaria è un’affezione frequente: il 15-23% della popolazione generale presenta almeno un episodio di orticaria nel corso della vita. Può presentarsi a ogni età con un picco di incidenza tra i 20 e i 60 anni ed è più frequente nel sesso femminile (rapporto F/M: 3/2) in particolare nella forma cronica.