La severità della BPCO e la sua prognosi sono correlate ad un insieme di fattori che comprendono, oltre al grado di ostruzione bronchiale, anche la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni. La causa più frequente di riacutizzazione è l’infezione delle vie aeree, ma in almeno un terzo delle riacutizzazioni severe la causa rimane sconosciuta.
Le riacutizzazioni sono eventi clinici importanti nella storia della BPCO. La loro frequenza aumenta con la gravità dell’ostruzione bronchiale e varia da 1 a 5-6 episodi/anno. Sono inoltre associate ad elevata mortalità che può raggiungere il 40- 60% nei pazienti oltre i 65 anni affetti da comorbilità. Frequenti riacutizzazioni possono comportare il peggioramento dello stato di salute ed un aumento della mortalità.
Per la prevenzione delle riacutizzazioni è importante l’esecuzione in tutti i pazienti della vaccinazione antinfluenzale, associata al regolare trattamento farmacologico di base. Per quanto riguarda il trattamento delle esacerbazioni, quelle meno gravi possono essere trattate a domicilio con l’aumento del livello di trattamento basale e l’integrazione, se necessario, di antibiotici e steroidi.
Nei casi più gravi bisogna ricorrere alla ospedalizzazione, possibilmente in ambiente specialistico pneumologico per la possibilità di utilizzare, quando necessario, presidi quali l’ossigenoterapia continua e la ventilazione meccanica non invasiva al fine di ridurre il rischio di ricovero in area critica (rianimazione). In Italia oltre i due terzi dei costi della BPCO riguardano l’ospedalizzazione.