L’ossido nitrico (NO) è un agente pro-infiammatorio gassoso e gioca un ruolo centrale nella modulazione della risposta infiammatoria. In particolare nella regolazione delle proprietà pro-infiammatorie dell’endotelio e nelle prime fasi della trasmigrazione delle cellule infiammatorie nei siti di infiammazione. L’epitelio bronchiale in condizioni fisiologiche produce piccole quantità di NO, clinicamente riconosciuto come frazione di ossido nitrico esalata (FeNO). Tra gli effetti pro-infiammatori di NO rientrano: aumento della permeabilità vascolare, vasodilatazione e danno tissutale ed endoteliale. In condizioni patologiche l’interleuchina-4 (IL-4) e l’interleuchina-13 (IL-13, citochine chiave dell’infiammazione di tipo 2, stimolano la produzione di NO, IL-4 e IL-13, infatti attraverso l’attivazione di iNOS, aumentano la produzione di NO da parte dell’epitelio brochiale (rilevato come FeNO).
La misurazione dei livelli di FeNO è un metodo semplice, ben tollerato e non invasivo per valutare l’infiammazione delle vie aeree. Nei pazienti con asma, i livelli di FeNO sono elevati e correlati ad altri marker dell’attività della malattia, inclusi l’ipereattività delle vie aeree, la risposta broncodilatatoria e i sintomi. Come riportato nel documento GINA 2019, il FeNO è un biomarcatore chiave per riconoscere un paziente con asma grave di tipo 2, infatti livelli elevati di FeNO (FeNO ≥20 ppb) aiutano a identificare l’infiammazione delle vie aeree, supportando quindi la diagnosi di asma grave di tipo 2.