La malattia cardiovascolare (CVD) è la prima causa di morte nei pazienti con diabete mellito, nei quali si riscontra un’aterosclerosi precoce, diffusa e a rapida evoluzione, da cause plurime. Infatti, in presenza di iperglicemia si ha l’attivazione di molteplici vie di segnale maladattative, che comportano dapprima attivazione e disfunzione endoteliale, poi rapida progressione della malattia aterosclerotica, con caratteristiche peculiari quale la placca instabile, che espone i pazienti affetti da questa malattia a un aumentato rischio di morbilità e di mortalità cardiovascolare e renale.
I pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 hanno infatti un rischio di morte per cause cardiovascolari 3 volte superiore per gli uomini e fino a 6 volte per le donne rispetto ai soggetti non diabetici. Inoltre, il rischio cardiovascolare dei pazienti diabetici affetti è sovrapponibile a quello di pazienti con pregresso infarto miocardico, meritando al diabete mellito la qualifica di “equivalente infartuale”.
Un corretto stile di vita è la conditio sine qua non per la prevenzione e il controllo della malattia cardiovascolare nei pazienti diabetici, in cui bisogna perseguire un controllo non solo della glicemia, ma anche di tutti i fattori di rischio cardiovascolare. La scelta di un farmaco per ridurre la glicemia si basa non solo sulla sua efficacia ma anche sulla sua sicurezza cardiovascolare. I dati ottenuti dai recenti studi di sicurezza testimoniano la necessità per il diabetologo di utilizzare, per il controllo della glicemia, diversi approcci terapeutici rispetto al passato.